Reati stradali e risarcimento del danno: una breve analisi alla luce delle ultime sentenze della Cassazione

I reati stradali previsti dal codice penale e dal codice della Strada prendono in esame una vasta gamma di condotte, da quelle più lievi alle fattispecie più gravi, come l’omicidio stradale.

Il quadro normativo si presenta complesso e in continua evoluzione, anche grazie all’apporto della giurisprudenza, in particolare quella della Cassazione Penale.

LESIONI STRADALI

Le lesioni stradali, ovvero le lesioni fisiche causate da incidenti stradali, rappresentano una ipotesi tipica di condotta, che costituisce reato, in dipendenza della circolazione stradale.

Il Codice Penale italiano, all’articolo 590-bis, prevede sanzioni specifiche per chi cagiona tale tipo di lesioni.

La gravità delle lesioni

La legge distingue tra:

Lesioni lievi: con prognosi inferiore o uguale a 40 giorni, punibili a querela della persona offesa.

Lesioni gravi: con prognosi superiore a 40 giorni, perseguibili d’ufficio.

Lesioni gravissime: con pericolo di vita, indebolimento permanente di un senso o di un organo, malattia insanabile o incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore a 40 giorni, perseguibili d’ufficio.

Le circostanze aggravanti

La pena può essere aumentata in presenza di circostanze aggravanti, come:

Guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, fuga del conducente, omissione di soccorso.

OMICIDIO STRADALE

L’omicidio stradale, introdotto nel nostro ordinamento giuridico nel 2016, rappresenta una delle più gravi conseguenze della violazione delle norme sulla circolazione stradale.

Questa fattispecie di reato, punita con la reclusione da 2 a 7 anni, si configura quando un conducente cagiona, per colpa, la morte di una persona violando il Codice della Strada o le norme sulla navigazione.

La colpa specifica

L’omicidio stradale è un reato colposo caratterizzato dalla colpa specifica, ovvero dalla violazione di norme specifiche sulla circolazione o navigazione.

Ciò significa che l’evento morte, seppur non voluto, si verifica a causa dell’inosservanza di regole ben precise.

Circostanze aggravanti

La legge prevede un inasprimento della pena in presenza di circostanze aggravanti, tra cui:

Guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti: La pena è aumentata da un terzo alla metà se il conducente ha un tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l o è sotto l’effetto di droghe.

Fuga e omissione di soccorso: La pena è aumentata da un terzo a due terzi se il conducente si dà alla fuga o omette di prestare soccorso alla vittima.

Eccesso di velocità: La pena è aumentata da un terzo alla metà se il conducente supera di oltre 50 km/h i limiti di velocità o se sta partecipando a una gara di velocità non autorizzata.

LA GIURISPRUDENZA DELLA CASSAZIONE

La Cassazione, negli ultimi anni, ha contribuito a definire i contorni di questo reato, affrontando diverse questioni controverse. Ad esempio, ha chiarito che:

La guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti aggrava la pena anche se non è la causa diretta dell’incidente (Cass. Pen., Sez. IV, n. 22838/2020).

L’omicidio stradale si configura anche se la vittima è un passeggero del veicolo condotto dall’imputato (Cass. Pen., Sez. IV, n. 17185/2021).

La fuga e l’omissione di soccorso costituiscono circostanze aggravanti autonome, punibili anche se il conducente non ha causato l’incidente (Cass. Pen., Sez. IV, n. 44974/2020).

ALTRI REATI STRADALI

Guida senza patente: La guida senza patente, o con patente revocata o sospesa, è un reato che può sembrare di lieve entità, ma la Cassazione ha sottolineato che, in caso di incidente con lesioni gravi o morte, le pene possono essere significativamente aumentate (Cass. Pen., Sez. IV, n. 33122/2019).

Fuga e omissione di soccorso: L’obbligo di fermarsi e prestare soccorso in caso di incidente è un dovere morale e giuridico. La Cassazione ha ribadito che la fuga configura un reato autonomo, punibile anche se il conducente non ha alcuna responsabilità nell’incidente stesso (Cass. Pen., Sez. IV, n. 44974/2020).

Guida sotto l’influenza di alcol e droghe: La guida in stato di alterazione psicofisica è una delle principali cause di incidenti stradali. La Cassazione ha precisato che anche un tasso alcolemico di poco superiore al limite consentito può configurare il reato, soprattutto se associato ad altre circostanze aggravanti, come l’eccesso di velocità o la guida pericolosa (Cass. Pen., Sez. IV, n. 15684/2022).

Eccesso di velocità e gare clandestine: L’eccesso di velocità è un comportamento estremamente pericoloso, che aumenta esponenzialmente il rischio di incidenti gravi. La Cassazione ha più volte condannato severamente chi partecipa a gare clandestine o si cimenta in “corse” improvvisate su strade pubbliche, sottolineando la responsabilità penale anche per gli spettatori (Cass. Pen., Sez. IV, n. 10669/2019).

Il risarcimento del danno

In caso di reato stradale, oltre alle sanzioni penali, il responsabile è tenuto a risarcire il danno causato alle vittime. Il risarcimento può riguardare sia i danni patrimoniali (spese mediche, perdita di reddito, danni materiali) che i danni non patrimoniali (sofferenza fisica e morale, perdita della qualità della vita).

La Cassazione ha più volte sottolineato l’importanza del risarcimento del danno, anche ai fini della determinazione della pena. In particolare, l’integrale risarcimento del danno può portare all’estinzione del reato di lesioni personali stradali gravi o gravissime, a condizione che la vittima abbia espressamente rimesso la querela (Cass. Pen., Sez. Unite, n. 24422/2021). Inoltre, il tempestivo e completo risarcimento del danno può essere considerato una circostanza attenuante in sede di giudizio penale (Cass. Pen., Sez. IV, n. 22817/2018).

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